Ci vorrebbe sempre la consulenza di un buon medievalista per interpretare le parole del Vescovo di Ferrara Luigi Negri che sembra essere legato affettivamente un po’ troppo al tempo che fu delle crociate e del potere temporale della chiesa. Purtroppo per lui il Papa ha smesso di essere Re a Ferrara nel 1859, e gli annuncio, casomai non se ne fosse accorto, che da allora la dottrina cattolica non è legge in questo Stato.
Nessuno vuole imporre a Negri di officiare matrimoni fra omosessuali, anche se credo molte coppie gay credenti aspirerebbero a sposarsi in chiesa (magari non da Negri): semplicemente con la trascrizione dei matrimoni all’estero e presto, mi auguro, anche con la regolamentazione di unioni di fatto e matrimoni omosessuali si vuole che lo Stato garantisca a persone che si amano la tutela di diritti e doveri.
Davvero non si capisce perché il Vescovo di Ferrara voglia continuare ad imporre la sua visione, incattivita, del mondo. Forse è solo un tentativo di guadagnare medagliette per accreditarsi fra chi si oppone al nuovo corso di Papa Francesco, che mi pare abbia, su molti temi (ma non su tutti), posizioni ben più aperte e moderne.
Almeno so cosa regalagli per Natale: un calendario del 2015, così che ogni giorno possa ricordarsi che il medioevo è finito da tempo.
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