Il gip boccia le accuse del Coisp

Il gip boccia le accuse del Coisp

Il gip boccia le accuse del Coisp
Aldrovandi, archiviato Fiorentini e la motivazione diventa un precedente per centinaie di altre cause
La Nuova Ferrara del 13/03/2014 p. 14

E’ una delle tante querele che il sindacato Coisp (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di Polizia) ha presentato in tutta Italia (74, più 40 diffide ai mass media) contro chi ha scritto e riferito delle manifestazione che il Coisp tenne a Ferrara il 27 marzo dell’anno scorso e sugli strascichi che ebbe: la prima querela ad essere stata archiviata da un giudice (il gip Silvia Marini) è quella a Leonardo Fiorentini, consigliere ferrarese di circoscrizione Centro città, accusato di diffamazione da Franco Maccari, segretario generale Coisp, che riteneva diffamatorie le frasi scritte da Fiorentini in un blog: in un intervento dal titolo «Quella non è la mia città», Fiorentini criticava aspramente il sit in che il Coisp organizzò sotto il Comune, in piazza Savonarola. Il giudice Silvia Marini ha valutato che nei propri commenti Fiorentini ha esercitato assolutamente solo un proprio diritto di critica. La vera notizia è il modo con cui il giudice motiva la propria decisione, in 4 articolate pagine, offrendo per la prima volta una verità giudiziaria sulla manifestazione del Coisp, promossa per solidarietà ai 4 agenti di polizia condannati per la morte di Federico Aldrovandi detenuti per l’applicazione della pena residua (i sei mesi da scontare). La manifestazione si tenne in piazza Savonarola, e tutti, in tutta Italia, scrissero che venne tenuta – quasi come una provocazione – sotto le finestre degli uffici in cui lavorava Patrizia Moretti, la mamma di Federico. Il Coisp da sempre ritiene che questo fatto sia una palese invenzione di giornali e giornalisti: «La notizia è nata bugia e bugia è rimasta, anzi è una falsità colossale», spiegava Maccari nei mesi scorsi all’Ansa, ricordando che le querele erano state volute dal Coisp «dopo esser stati sottoposti ad un linciaggio». Il giudice Marini scrive nella motivazione che «la collocazione della manifestazione sotto le finestre degli uffici ove lavora la madre di Federico non è un dato marcatamente falso, in quanto i manifestanti, pur non collocandosi dirimpetto le finestre dell’ufficio di Patrizia Moretti, si radunavano nei pressi dell’edificio comunale in cui lei stessa è impiegata, tant’è che lo stesso sindaco scendeva dagli uffici per chiedere ai manifestanti di allontanarsi». Fiorentini – scrive la stessa giudice Marini – non disse il falso sul contrasto tra sindaco e sindacato poichè «tra manifestanti e sindaco vi è stata una discussione così che può giustificarsi l’affermazione di Fiorentini che ‘pochi partecipanti hanno verbalmente aggredito il sindaco di Ferrara». Il giudice Marini si sofferma anche sul volantino che promuoveva l’iniziativa Coisp («un camper di solidarietà») che precedeva la manifestazione in cui vi sono – sottolinea il giudice – «riferimenti chiaramente offensivi la memoria di Federico: ‘giovane drogofilo… serata brava…in preda a grave crisi di rabbia isterica’». Il giudice rammenta che «nel volantino si parla del caso strumentalizzato da blog e giornali, di impresa mediatica che ha condizionato e manipolato le menti dei cittadini e, particolarmente offensiva era la frase del Coisp ‘oggi i poliziotti di tutta Italia si trovano su di un patibolo in attesa che l’opportunista di turno gli metta la corda al collo». Il giudice spiega poi che «lo stesso sindaco Tagliani e il questore Mauriello, il giorno dopo la manifestazione pur precisando che l’ufficio della Moretti non si affacciava sulla piazza, hanno espresso la loro solidarietà alla madre del giovane, evidenziando che pur trattandosi di manifestazione autorizzata si era creata una situazione imbarazzante e spiacevole tanto che il questore ha dichiarato di aver espresso solidiarietà alla Moretti e al sindaco». Parole e argomentazioni che avranno sicuramente un peso nelle altre querele Coisp, creando il classico precedente giudiziario. (d.p.)

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