Come dire no alle spese militari

Come dire no alle spese militari

Come dire no alle spese militariAnche quest’anno Rete Lilliput Ferrara propone di aderire ALLA CAMPAGNA OSM (OBIEZIONE ALLE SPESE MILITARI).
UN’AZIONE SEMPLICE PER UN GESTO CONCRETO DI PACE.

Mai come oggi la campagna assume un significato particolare: il nostro Paese sta sopportando ripetute e pesantissime manovre economiche che colpiscono con misure mai viste prima d’ora la parte più debole della popolazione e le spese sociali, mentre tocca in maniera irrisoria l’ammontare delle SPESE MILITARI. Tutto questo è assolutamente inaccettabile e oggi l’adesione alla campagna rappresenta l’occasione per manifestare il rifiuto di questa logica e pretendere a voce alta che i sacrifici siano equamente distribuiti e coinvolgano con drastici tagli la produzione e il commercio delle macchine da guerra

Con i contributi raccolti dalla rete di Ferrara viene finanziato il progetto “Adopt Srebrenica”. Nel maggio scorso peraltro Srebenica è stata sconvolta da una catastrofica alluvione che ha spazzato via anni di sacrifici e progressi. I nostri fondi sono sempre stati fondamentali per l’attività del progetto, ora, dopo l’alluvione lo sono ancora di più.

Campagna di Obiezione alle Spese Militari per La Difesa Popolare Nonviolenta

La Campagna di Obiezione alle Spese Militari per La Difesa Popolare Nonviolenta si pone i seguenti obiettivi:

  • Riduzione delle spese militari a favore delle spese sociali
  • Cambiamento del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento (Difesa Popolare Nonviolenta)
  • Approvazione di una legge per l’opzione fiscale, ovvero la possibilità per ogni cittadino
  • di devolvere la parte delle tasse pagate allo Stato per il militare, per un modello di difesa non armato e nonviolento.

Alla campagna Osm può aderire qualsiasi cittadino/a che vuole concorrere alla costruzione di un’alternativa alla difesa armata e perché lo Stato costruisca percorsi coerenti per la Pace. Negli ultimi anni le spese militari sono in costante aumento e occorre cambiare modello di difesa e operare perché la Pace non sia pensata solo durante e dopo i conflitti, perchè la difesa non rimanga in mano solo ai militari, perchè lo Stato crei apparati per la Pace e un modello di difesa nuovo che difenda non gli interessi economici, ma le persone e la democrazia di un territorio

Le forme di adesione sono diverse, fra queste anche l’obiezione di coscienza totale con relativo procedimento di fronte alle commissioni tributarie, quella che viene proposta a Ferrara è la più facile da realizzare.

Il nodo locale di Ferrara, in contatto con la Fondazione Langer) ha confermato la scelta di sostenere anche quest’anno il progetto di pace “Adopt Srebrenica”, seguito dalla stessa Fondazione, che ha come obiettivo l’aggregazione dei giovani di Srebrenica delle diverse etnie presenti sul territorio, attraverso la diffusione di una cultura di gestione nonviolenta dei conflitti. Questa scelta consente alla Fondazione Langer di avere una continuità anche economica a sostegno del progetto e al territorio ferrarese di consolidare un legame con Srebrenica che dura da anni.

Il progetto ADOPT SREBRENICA

No alle spese militari: sostieni il progetto adopt srebenicaSrebrenica è stata per molto tempo una città internazionale, con una vita culturale intensa, con relazioni tra etnie diverse che si svolgevano quotidianamente. Poi la guerra ha portato via… molto.

Sono ancora visibili le tracce della guerra sulle case, la divisione persistente tra i gruppi, il dolore ancora impresso sui volti delle persone, dei bambini ….

Per intervenire su questa situazione è nato Il progetto “Adopt Srebrenica”, è un’iniziativa avviata nel luglio 2005 dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano e dall’associazione Tuzlanska Amica.

Per perseguire gli obiettivi del progetto la Fondazione Alexander Langer Stiftung ha promosso:

  1. la nascita a Srebrenica di un Centro di documentazione della memoria, con il contributo decisivo di un gruppo multiculturale di giovani che a Srebrenica che hanno aperto nel settembre 2011 una piccola sede, che ha ottenuto il sostegno attivo del Comune di Bolzano-Archivio storico;
  2. dal 2007 ogni anno a Srebrenica, la Settimana Internazionale della Memoria, con incontri, laboratori, iniziative culturali, in stretta collaborazione con l’associazione Tuzlanska Amica; dal 2008, per tre edizioni, vi hanno preso parte anche i corsisti del Master per Operatori di Pace e Mediatori internazionali, realizzato dalla Formazione Professionale di Bolzano e l’Università di Bologna, che hanno fatto di Srebrenica e della Bosnia Erzegovina un loro caso di studio e il luogo di una significativa esperienza di stage;
  3. ogni anno dal 2005 viaggi di studio e di conoscenza in Bosnia e a Srebrenica, in particolare per la partecipazione alla cerimonia di commemorazione e di seppellimento delle vittime del genocidio l’11 luglio, dichiarata dal Parlamento Europeo “giornata internazionale della memoria”;
  4. un intenso lavoro d’informazione e di formazione alla conoscenza del contesto, dedicato particolarmente a centinaia di giovani ed educatori, con la presentazione di testimonianze, film, video, mostre fotografiche sulla realtà di Srebrenica e della BiH, anche nell’ambito dei progetti di “educazione alla mondialità sostenuti dalla Provincia di Bolzano;
  5. la costituzione di una rete di collaborazioni, a sostegno del progetto, di decine di giovani e volontari, di istituzioni pubbliche e a associazioni, come nel tempo le Regioni Abruzzo e Trentino Alto Adige-Südtirol, le provincie di Bolzano e Ferrara, i Comuni di Pescara, Venezia, Penne, Caramanico Terme, Cesena, Trieste, l’Aiccre Abruzzo, l’Istituto per le minoranze e autonomie regionali delldell’Eurac di Bolzano, le associazioni Mila/Donnambiente, Sagapò Teatro e Tandem di Bolzano, la rete Lilliput di Ferrara

Tenendo presente che secondo stime del Comune di Srebrenica, in città si contano circa un centinaio di giovani sotto i 25-27 anni, il potere di coinvolgimento del progetto sul territorio è significativo. Il contesto nel quale si inserisce il progetto è davvero difficile, sia dal punto di vista del rientro e permanenza dei profughi a Srebrenica, che dal punto di vista del processo di rielaborazione del recente passato, a livello collettivo. Attualmente il dato più attendibile a proposito della popolazione rientrata, stima intorno alle 6.000 le persone che sono rientrate e vivono stabilmente nella municipalità Per quanto riguarda l’ipotesi di messa in funzione delle strutture termali e dell’impianto di imbottigliamento, che garantirebbero una svolta per il futuro occupazionale dei rientrati a Srebrenica, siamo ad un punto molto delicato.

Il governo della Republika Srpska sta cercando in ogni maniera di far desistere gli investitori che si trovano in uno stato avanzato dei lavori (a inizio estate era prevista l’apertura dell’impianto di imbottigliamento e di una delle strutture ricettive collegate, che insieme avrebbero garantito 100-120 nuovi posti di lavoro) con il preciso scopo di impedire che Srebrenica torni a vivere.

Ci troviamo indubbiamente in una fase cruciale per il futuro del progetto Adopt Srebrenica ..si tratta sempre più della scelta di vita di un gruppo di giovani. Significativa la loro scelta di esporsi in maniera così decisa, con il tentativo di aprire un centro interculturale e di documentazione. Si tratta di un momento in cui il sostegno, a qualsiasi livello, da parte degli amici, gruppi, associazioni e istituzioni della rete italiana, risulta determinante per garantire continuità e prospettive di radicamento sul territorio delle attività fin qui svolte e di quelle in programma.

Come procedere

Nel 2013 la campagna ferrarese ha avuto 143 adesioni e raccolto 3400 euro. Come lo scorso anno, ognuno può destinare all’iniziativa un contributo in denaro (cifra minima 15 euro a testa). Si firma il modello di adesione alla campagna che si trova in allegato (OSM_modulo_2014_ferrara.pdf ), indicando la cifra di contributo al versamento, e la si consegna al referente locale della Rete Lilliput (contattabile a questa e-mail: davide.scagliantiATposte.it) che provvederà ad effettuare un unico versamento e a spedire tutti i moduli al presidente della Repubblica e al coordinamento nazionale OSM.

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