Fiorentini-Coisp, solo diritto di critica

Fiorentini-Coisp, solo diritto di critica

Fiorentini-Coisp, solo diritto di critica

adminLeonardo Fiorentini ha esercitato il proprio diritto di critica nel protestare contro l’iniziativa del Coisp del 27 marzo 2013 in piazza Savonarola. Il gip Silvia Marini ha sciolto la riserva e ha archiviato definitivamente la querela per diffamazione intentata dal sindacato di polizia per un articolo scritto sul proprio blog sul caso Aldrovandi-Coisp.

Il Coisp lamentava frasi giudicate non veritiere e parole offensive contenute nella lettera incriminata. E invece per il tribunale di Ferrara è stato semplicemente utilizzato il diritto di critica, il cui limite è “il rispetto della dignità altrui, non potendo lo stesso costituire mera occasione per gratuiti attacchi alla persona ed arbitrarie aggressioni al suo patrimonio morale”.

E per quanto riguarda la lettera di Fiorentini, il giudice non rileva “una prospettazione dei fatti diversa dalla realtà”: la manifestazione sotto le finestre degli uffici dove lavora la madre di Federico “non è un fato marcatamente falso, in quanto i manifestanti, pur non collocandosi dirimpetto le finestre dell’ufficio di Patrizia Moretti, si sono radunati nei pressi dell’edificio comunale in cui la medesima è impiegata”. Tra i sindacalisti e il sindaco Tagliani, sceso per chiedergli di allontanarsi, “vi è stata una discussione, così che può giustificarsi l’affermazione di Fiorentini che ‘i pochi partecipanti hanno verbalmente aggredito il sindaco di Ferrara’”.

Il gip prende poi in considerazione anche il contesto in cui si è sviluppato il sit-in del Coisp, con il sindacato che il giorno prima aveva invitato Patrizia Moretti ad essere presente al congresso successivo alla manifestazione e il famoso volantino che illustrava l’iniziativa “Un camper di solidarietà”, che ha preceduto la manifestazione. In esso, secondo il giudice, ci sono riferimenti chiaramente offensivi la memoria di Federico: “giovane drogofilo… serata brava… in preda a grave crisi di rabbia isterica”; si dice inoltre che la vicenda è stata strumentalizzata dai blog, giornali… “essendo esplicito il riferimento al blog creato dalla madre in seguito alla morte del figlio. Si parla di impresa mediatica che ha condizionato e manipolato le menti dei cittadini e infine particolarmente offensiva è la frase ‘i poliziotti di tutta Italia si trovano su di un patibolo in attesa che l’opportunista di turno gli metta la corda al collo’”.

Proprio quanto denunciato a suo tempo, in completa solitudine, da Estense.com in un editoriale di Marco Zavagli, e che è valso al direttore la denuncia (archiviata) all’ordine di giornalisti da parte del Coisp.

Per venire alle conclusioni del decreto di archiviazione, Fiorentini ha quindi usato “espressioni e toni forti”, ma “rispettose del limite della continenza, perché non volgari, né gratuiti, né contenenti attacchi personali”, esercitando così il suo diritto di critica.

“Io ero abbastanza tranquillo per ciò che avevo scritto allora e per come lo avevo scritto – commenta Fiorentini -. Anche per questo la notizia della presentazione della querela mi aveva colto abbastanza di sorpresa. Del resto ricordo benissimo i sentimenti di quelle ore, e ricordo benissimo il grande sforzo di “continenza” nello scrivere quelle poche righe, sforzo che ora viene “premiato” da ben due magistrati”.

La vicenda però potrebbe avere ulteriori risvolti, come lascia intendere il diretto interessato. “Restano, come fastidiosi sassolini nelle scarpe, alcuni passi che mi vengono contestati negli atti depositati dal sindacato per opporsi all’archiviazione, perchè, secondo il sindacato, “mai posti in essere” dal Coisp: “verbalmente aggredito il Sindaco di Ferrara; Manifestare per l’impunità dei propri colleghi; proprio sotto le finestre degli uffici in cui lavora la vittima”. Per il sindacato io avrei dunque “falsamente attribuito quei fatti gravi, mai verificatisi“. Ci penserò su. Magari con i miei legali, Fabio Anselmo e Alessandra Pisa che colgo l’occasione per ringraziare per il lavoro che stanno facendo sin dall’apertura del caso di Federico Aldrovandi, e non solo per la mia piccola, breve e inutile vicenda processuale, ma per altri ben più gravi e tragici fatti sparsi per l’Italia”.

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